"Vuoi far ridere Dio? Raccontagli i tuoi progetti."
WOODY ALLEN

 

LA FILOSOFIA 50N

PRODUZIONE

La nostra missione è: pochi progetti (commerciali o no purché siano potenti, senza retorica e pieni di domande), nutriti con generosità, allevati con pazienza, accuditi con amore fino a che siano abbastanza grandi da confrontarsi con il proprio pubblico.
Consideriamo la nostra piccola dimensione un vantaggio per poter lavorare con modalità artigianali e cercare di non cedere completamente ai ricatti del mercato.

50Notturno ritiene di avere un proprio  atteggiamento unico nel portare avanti i progetti: al tempo stesso affidabile ed entusiasta. Collaborare con case di produzione straniere che intendono avvalersi di noi come co-produttori o executive producer per l’Italia è una parte del nostro lavoro in cui crediamo Particolarmente, poiché ci arricchisce di stimoli e opportunità di crescere e per la quale  riteniamo di poter essere partner
capaci e motivati.

DISTRIBUZIONE

Essere distributori non era una nostra volontà. Ma quando abbiamo capito che la scelta era tra soccombere alle logiche oligarchiche e ai cartelli della distribuzione e dell’ esercizio o provare a dimostrare che c’è un pubblico sottovalutato e trascurato pronto ad entusiasmarsi per film non convenzionali, allora abbiamo deciso di diventare distributori.

Con l’associazione culturale Myself  abbiamo cominciato a tracciare un sentiero in un bosco fitto di ostacoli e ora con la 50Notturno cerchiamo di proseguire il nostro cammino lungo una strada ancora sconosciuta, ma già piena di soddisfazioni.

PERCHE' 50N

In una torrida notte dell’estate 2006 mi arrovellavo a cercare il nome da dare alla nostra piccola società di produzione e mentre mi interrogavo su quale fosse la metafora adatta a descrivere il nostro viaggio, soffocavo stritolato nella moltitudine di passeggeri che stipavano il 50N.
Quando il bus si è arrestato alla fermata successiva e 7 nuovi passeggeri hanno pensato di poterci salire, noi che eravamo lì sopra abbiamo avuto un mancamento. 6 di loro, prendendo la rincorsa e spingendo, ce l’hanno fatta, contro ogni legge della fisica. Il 7° non poteva accettare di essere l’unico escluso. Così lottava allo stremo contro le porte posteriori che pretendevano di chiudersi. Ad un tratto qualcosa di inverosimile e bellissimo è accaduto:
il conducente è ripartito senza accorgersi che al 7° passeggero era rimasta in mano la porta. Ho guardato finché ho potuto quell’ unico passeggero escluso e finché sono riuscito a vederlo lui se ne stava immobile, davanti alla fermata, attonito, con la porta del 50N in mano.
Nei nostri cuori egoisti di passeggeri lo abbiamo ringraziato perché per tutto il resto del viaggio abbiamo goduto di un inaspettato venticello fresco che entrava dalla voragine che si era creata proprio davanti a me.
Da quella notte nome e metafora per la nostra avventura produttiva erano trovati.
Sapevo che ci saremmo chiamati 50Notturno.
E anche quando l’ATAC, un anno fa, ha deciso di rinominare gli autobus di Roma trasformando il 50N nel 18N, noi abbiamo deciso che per noi sarà sempre il 50Notturno (con quel che costano i notai!).

VITTORIO MORONI